«Io Papa Celestino V, spinto da legittime ragioni, per umiltà e
debolezza del mio corpo e la malignità della plebe [di questa plebe], al fine
di recuperare con la consolazione della vita di prima, la tranquillità perduta,
abbandono liberamente e spontaneamente il Pontificato e rinuncio espressamente
al trono, alla dignità, all'onere e all'onore che esso comporta, dando sin da
questo momento al sacro Collegio dei Cardinali la facoltà di scegliere e
provvedere, secondo le leggi canoniche, di un pastore la Chiesa
Universale.» [Celestino V – 13/12/1294]
«Carissimi Fratelli, vi ho convocati a questo Concistoro non solo per
le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande
importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia
coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per
l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il
ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua
essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole,
ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a
rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della
fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è
necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli
ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia
incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole
della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al
ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano
dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore
20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere
convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo
Pontefice.» [Benedetto XVI – 10/02/2013]
Questi i testi dei casi delle più clamorose abdicazioni papali, con
quella più recente di Benedetto XVI e quella di Celestino V alla quale sempre
si fa riferimento. Con tante analogie e una, a mio pare sostanziale,
differenza. Prosegue QUI
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