Camilian Demetrescu |
Certe volte il sorriso è il
massimo pudore di chi non sa come nascondere il pianto. Gli sciocchi ridono, i saggi sorridono. La
verità non è mai buffa, solo la menzogna quando fa finta di essere vera.
Mi si chiede di essere ottimista, per il nostro, e per il futuro dei
nostri figli. L’illusione non è speranza. La speranza è verità, l'illusione è
sorella della menzogna.
La speranza non è mai un luogo comune, è unica e irripetibile.
L’illusione invece è il più comune dei luoghi mentali, un cliché che dilaga
come un virus. La verità sta nel reale, fra le sue luci e ombre, dove affondano
le radici della speranza.
L’ottimismo è una polizza in bianco, senza valore. La speranza è una
moneta che ha il valore della verità che contiene. E più parte dal basso, più sarà
alta la sua mira.
Il mondo non ha bisogno dei professionisti dell’ottimismo. Che senso
può avere questa parola per i diseredati della nostra civiltà? Usarla dinanzi
alle miserie di questo mondo è semplicemente indecente. Come puoi avere la
speranza di guarire se non conosci le tue piaghe?
Viviamo in un tempo accelerato, e se, come osserva Gustave Thibon,
l'accelerazione è sintomo di caduta, ci troviamo già in rotta di caduta libera.
Sprofondiamo in un abisso senza fine, o arrivati al fondo ci aspetta rimpatto
con qualcosa di duro che fermerà la nostra caduta?
E quale potrebbe essere questo fondo duro? La resistenza della Storia,
la ribellione della materia violentata dal progresso, i limiti della pazienza
di Dio?
Non è calcolabile un urto limitato, un arresto morbido, perché stiamo
premendo l’acceleratore. Con orgoglio e frenesia. E i freni, ormai inutili,
sembrano fuori uso.
Nella caduta vertiginosa l’unica regola consigliabile è di mettere al
riparo la testa, se non è già imbottita dai tanti luoghi comuni che sono la
naturale difesa dell’uomo di tutti i tempi, ma soprattutto del nostro, contro
gli urti della storia.
Se siete fortunati riuscirete, forse, a evitare il peggior danno dovuto
alle vertigini: l’alienazione delle verità impazzite, in paradossi.
Viviamo nel secolo dei paradossi. Se tutto è uguale a tutto, secondo la
prima legge dell’entropia, il contrario di tutto è anche il contrario di se
stesso. Non sarebbe ora di insegnare ai bambini come difendersi dai paradossi?
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