Forma
Ordinaria del Rito Romano
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
[Mt 11,25-30]
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
[Mt 11,25-30]
Forma
Straordinaria del Rito Romano
Si avvicinavano a lui tutti
i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi
mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». Allora egli
disse loro questa parabola: «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non
lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la
ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a
casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho
trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in
cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno
bisogno di conversione.
O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
[Lc 15,1-10]
O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
[Lc 15,1-10]
Oggi si strumentalizza, rendendola monca, quindi tradendola, la
parabola della pecorella smarrita. Si sostiene, giustamente, che il buon
pastore deve andare alla sua ricerca, ma si tace sul fatto che il buon pastore
va a riprenderla per ricondurla insieme alle altre, non per sostare
allegramente con essa lontano dal resto del gregge. Ignorando anche che andare
a recuperare una pecorella smarrita significa presumere che essa sia in errore,
che la sua lontananza sia un male. Oggi tutto questo non c’è; tutto è lecito,
ogni religione è vera a modo suo, si va alla ricerca di chi è perduto per
perdersi con lui, non per convertirlo e salvarlo.
Queste sono cose ovvie, come è
ovvio che i bambini nascono da un uomo e da una donna, che la vita è sacra, che
il matrimonio è tra un uomo e una donna e che ciò che era vero ieri deve essere
vero anche oggi e domani, altrimenti non era vero ieri, non è vero oggi, non
sarà vero domani e non lo sarà mai. Eppure queste banalità oggi sono ignorate perché
pensiamo che la verità dell’uomo e della storia risieda in astrusi teoremi
ideologici che ignorano la realtà. Basta essere realisti quanto basta per
capire la follia del mondo contemporaneo.
Infine, bisogna prendere il giogo
di Cristo. Oggi ci insegnano a prenderne il gioco, riducendo tutto a una festa,
a una mediocre banalità; oppure che non esiste giogo, perché la fede è una Spa
dove riposarci, rilassarci e non sono contemplate fatiche, sofferenze e dolori.
Siamo circondati da tanti profeti, laici e non, che impongono gioghi anche più
gravosi di quello di Gesù Cristo, ma che preferiamo perché abbiamo perso la
cognizione delle cose e non capiamo le assurdità che gli altri idoli ci
chiedono e la libertà e la salvezza che Gesù Cristo non promette, garantisce.
Il punto non è tanto scegliere il giogo meno gravoso, il punto è scegliere il
giogo necessario, quello che salva. Questo è e può essere solo uno: quello di
Gesù Cristo.
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