In questi
giorni occupano le prime pagine dei giornali e i primi servizi dei
telegiornali gli arresti dei veri o presunti assassini di due casi di cronaca
che hanno fatto scalpore. Quello che colpisce è il ruolo che esercitano i mezzi
di comunicazione su questi eventi. Ho scritto di presunti assassini, perché
spesso, nonostante paventate certezze scientifiche, questa certezza non si ha,
ma questo non importa, l’importante è avere un colpevole (vero o presunto non
importa) da sbattere in prima pagina e sul quale scaricare tutte le morbosità
possibili e tutte le ansie possibili. Non riusciamo a spiegarci come sia
possibile che un padre di famiglia, magari anche economicamente non in
difficoltà, posso arrivare a commettere crimini efferati. Ci stupiamo di come
questo sia possibile e di come ciò accada in posti tranquilli e non segnati
dalla povertà e dalla criminalità. Il male non nasce dal conto in banca. Il
male c’è nel mondo e prende le forme più variegate e impensabili. Sì il male e
la follia albergano anche nel nostro vicino di casa e non necessariamente all’altro
capo del pianeta. Il male risiede, infine, proprio dentro di noi. Solo se ne
siamo consapevoli possiamo contrastarlo e combatterlo. Non sempre vincerlo, ma
almeno limitarne l’azione. Il male dell’uomo non è risolvibile con una riforma
della costituzione o con l’aumento dei controlli sul territorio (per quanto
possano aiutare). Il male è una realtà ineluttabile, che fa parte della
condizione umana (quello che la dottrina cattolica chiama peccato originale).
Avari come siamo di catechismo (ridotto a spicciole festicciole di esperienze
religiose del buon vivere che non dà risposte perché non riconosce l’esistenza
della verità) e con un mondo incapace di fornirci risposte su chi è l’uomo, su
chi siamo noi stessi, ogni volta che questi episodi attirano l’attenzione della
cronaca, veniamo risucchiati in un vortice di sconforto e di traumi che non
sappiamo spiegare. Il male non è spiegabile, non ha una logicità. Si possono
trovare spiegazione psicologiche o sociali, ma queste non spiegano sempre e
comunque perché un padre debba sgozzare i figli o perché un padre debba
violentare e uccidere una bambina. Contro il male non c’è riforma sociale che
tenga: c’è bisogno di santi che se ne facciano carico accettandolo per
risparmiarne altri.
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