Ho scoperto, casualmente, che ieri era il “compleanno” dell’Italia. Perché il 17 marzo 1861 ci fu la proclamazione ufficiale del Regno d’Italia. Infatti, ieri si sono tenute le retoriche celebrazioni conclusive e di bilancio di quest’anno di festeggiamenti per i centocinquant’anni dell’unità nazionale. Ma ciò che veramente unisce l’Italia sono due o tre cose al massimo: la stessa lingua (ma nemmeno tanto, visto che non è la stessa lingua quella che si parla da nord a sud), la stessa terra (ma anche qui ci sono molti, troppi, insofferenti di questa egemonia territoriale), e la stessa fede. E di questa, purtroppo, nessuno parla. Ed è chiaro: quando si fece l’Italia, si volle estirpare la fede cattolica. L’unificazione geografica dell’Italia era cosa chiaramente voluta, pensata ed eventualmente favorita dalla Chiesa cattolica nella persona del Papa. L’unità, però, fu fatta proprio per eliminare la persona del Papa e la Santa Chiesa cattolica. Non ci sono riusciti (Deo gratias!), ma hanno ottenuto notevoli risultati. E l’impalcatura istituzionale oggi vigente ne è la conferma. «È vero che in qualche modo si era dato origine all’Italia politica; ma agli occhi del mondo gli italiani esistevano già da almeno sette secoli e, proprio come italiani, almeno da sette secoli erano oggetto di stima e di ammirazione da parte di tutti gli altri popoli» [G. Biffi – L’unità d’Italia] Il periodo che determinò quest’unificazione viene chiamato Risorgimento. Così come per il Medioevo, la parola stessa è un tradimento e un rovesciamento della verità storica. Per risorgere bisogna morire. Ma la morte, dell’Italia e degli italiani, avvenne proprio durante il Risorgimento. Risorgimento che volle, come detto, estirpare la fede cattolica e la sua custode e garante (la Chiesa, appunto), coniando l’espressione “Libera Chiesa in libero Stato”. L’espressione, emotivamente coinvolgente, ha un “piccolo” difetto di forma: la libertà della Chiesa è subordinata a quella dello Stato. Per questo i cattolici e i papi, molto hanno dovuto fare dopo quei tragici eventi, per farsi riconoscere quel piccolo spazio di terra (nemmeno 0,5 km2) che è l’attuale Stato della Città del Vaticano, per garantire l’indipendenza del Papa da ogni potere. Il deplorato potere temporale del Papa, pur con tutte le sue sovrastrutture che i Pontefici stessi vollero privarsi, era, ed è, l’unico garante dell’indipendenza del Papa. Senza di esso il Papa non riuscirebbe a esercitare la sua funzione di Pastore universale. E sarebbe soggetto al padrone di turno. Le porte degli inferi (perché di questo si è trattato) non hanno prevalso e mai prevarranno, così come promesso da Cristo stesso (cfr. Mt 16,18) L’Italia ora c’è e gli italiani un po’ meno. L’istituzione c’è, ma il suo tanto decantato amore per la Patria un po’ meno. Sono di questi giorni le tristi notizie per cui lo Stato italiano è incapace (o non volente?) di salvare due sue soldati rapiti da uno Stato straniero. Così come sono sempre di questi giorni le umiliazioni e gli attacchi violenti che le forze dell’ordine devono ricevere durante le manifestazioni. Così come sono di questi giorni il preoccupante aumento del distacco che c’è tra la classe politica e il popolo italiano, quasi come fossimo governati da stranieri, che si arricchiscono sulle spalle della gente per finanziare il loro triste e sporco teatrino. Nonostante tutto, auguri Italia! Auguri Italia, finita in mano agli eredi di coloro che ti vollero privare del bene maggiore che avevi: la fede cattolica. Auguri Italia, finita in mano ai figli, che hanno superato i padri, umiliandoti facendo credere ai Tuoi figli che una vita senza Dio e senza i sacramenti sia migliore e più feconda. Auguri Italia, che in nome di questo progresso rinneghi Te stessa, la Tua storia, la Tua anima. Auguri Italia che in nome di quello stesso progresso, procedi inarrestabile verso il suicidio demografico, riducendoti a essere terra di conquista. Auguri Italia, che una volta valevi qualcosa nel mondo, proprio e soprattutto perché ospitavi la Cattedra di Pietro, e ora non vali più nulla e sei governata da tanta gente straniera. Auguri Italia.
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