Qualcuno penserà (e lo pensa) che io vaneggio, che io esagero, che io non ci capisco niente di liturgia perché sono giovane o non so per quale altro motivo. Ebbene, per chi ancora non ne fosse convinto, oggi riporto le foto dell’ennesimo esempio di protestantizzazione della Chiesa. Ovvero come alcuni Vescovi stanno distruggendo la Tradizione della Chiesa Cattolica, come stanno disprezzando immensi tesori artistici e come stanno condannando migliaia (se non più) di fedeli a non poter più pregare e a non poter quindi, ahimè, più credere. L’esempio lampante, solo l’ultimo della lista, è quanto stanno preparando per il restauro del Duomo di Reggio Emilia. Ne parla oggi Francesco Borgonovo su Libero (e dal suo articolo, che ringrazio, ho preso le foto qui riportate). I motivi di questi scempi? Secondo monsignor Caprioli (le cui scelte sono state definite “interessanti e coraggiose”) queste aberrazioni “renderanno compiuto il lungo percorso di restauro e adeguamento del massimo tempio cittadino alla riforma liturgica dettata dal Concilio Vaticano II.” Strano che, impropriamente, non si tiri in mezzo il Vaticano II. Ma vediamo di che si tratta. La prima riguarda la croce (del giapponese, non cristiano, Hidetoshi Nagasawa), eccola:
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La "Croce gloriosa" di Hidetoshi Nagasawa
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Non chiedetemi cosa sia, perché una cosa sola è certa: non è cristiana. Cristo non c’è e già questo basterebbe a rifiutare una cosa simile. Ma poi, cosa centra la barca da cui si sviluppa l’albero stilizzato (come fa notare Borgonovo)? Come può un cristiano pregare davanti a una cosa simile? Come può un oggetto di questo tipo facilitare o permettere la partecipazione attiva dei fedeli? Entrando in una chiesa (in questo caso un Duomo…) con quest’aggeggio qui la prima cosa che farei è interpellare le mie capacità cognitive per spiegarne il senso e l’utilità, poi domandarmi se ho sbagliato luogo di culto e piuttosto che una chiesa cattolica, sono entrato in un posto dove si riunisce qualche setta strana. Infine, conscio della deriva cattolica, sconfortato e preoccupato, uscirei trattenendo le lacrime e pregherei il buon Dio di intervenire per noi. Sì per noi per i quali Lui è morto sulla croce e noi da quella croce lo togliamo. Roba da matti. O, meglio, da eretici. Perché solo l’eresia può spiegare questa cosa qui. E forse è solo l’eresia che spiega le prossime cose. Ciòè queste:
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L'altare |
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La navata con le sedie |
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Il porta-cero pasquale |
Per chi non l’avesse capito (io tra questi), rispettivamente sono: l’altare, il porta-cero pasquale e la navata con le sedie al posto delle panche. Non mi dilungo sul cubo al posto dell’altare, sul tubo al posto del porta-cero e sulle sedie al posto delle panche con gli inginocchiatoi. Dico solo che il porta-cero non ha immagini, non è cattolico, è asettico, vuoto, triste. Le sedie dimostrano che cosa s’intende per liturgia: uno spettacolo. A teatro, almeno, ti trattano meglio con le poltrone. Con le sedie per inginocchiarsi non se ne parla proprio. Per quanto riguarda l’altare che dire? Che non se ne vede il motivo di tale modifica. Di tale rottura con la Tradizione cattolica. Sono certo che gli apostati favorevoli a questi abomini porterebbero come giustificazione il fatto che queste modifiche permettono una più attiva ed efficace partecipazione dei fedeli alla liturgia. Cose che però i fedeli non hanno mai chiesto. Anzi, vorrebbero tenersi il Duomo così com’è. Si parla tanto di democraticizzare Dio e la Chiesa (anche se andrebbe ricordato che “Dio messo ai voti perde sempre, la democrazia è fatta per Barabba” [C. Langone]), ma come sempre accade, chi fa le riforme non ascolta il popolo che spesso e volentieri di queste riforme non sente il minimo bisogno. Le cala e le impone dall’alto. E poi, i fedeli che subiranno queste riforme (e troppe altre ne hanno subite) apprezzeranno tutto questo? No. E si dirà che la colpa delle chiese vuote e della scristianizzazione è del mondo, che i fedeli se ne vanno dalla Chiesa perché i preti sono pedofili, ecc, ecc. La realtà è un’altra. È che in alcune chiese non si può andare a pregare. Il Duomo di Reggio Emilia che stanno preparando è un luogo dove non sarà più possibile pregare il Dio di Gesù Cristo. O perché è stato tolto dalle croci o perché viene sminuito e disprezzato con altari vergognosi e tutto il resto. La gente non va in più in chiesa perché non ha più senso andarci. Perché Dio non c’è più. Se c’è, non è quello di Gesù Cristo, non è quello cattolico. Quindi non è Dio. Quindi tanto vale restarsene a casa. E la protestantizzazione della Chiesa prosegue. L’apostasia dei cattolici dilaga. E la scristianizzazione del mondo miete vittime su vittime. Questa è la vittoria di Satana.
Anche Camillo Langone ha scritto sull'argomento.
RispondiEliminaOttima analisi anche la sua.
La trovate qui: http://blog.messainlatino.it/2011/08/i-cattoprotestanti-vogliono-distruggere.html#comments
Ho letto stamane su Libero la riflessione del sempre ottimo Langone in merito all'angosciosa vicenda.
RispondiEliminaTemo di condividere la sfiducia di Camillo Langone che a vincere saranno i lupi travestiti da agnelli.
Credo altresì che non si possa rimanere indifferenti. Se poco o niente si può e se questi e peggiori eresie verrano realizzati, è comunque nostro dovere, nel nostro piccolo, informare. Cercare di salvare il salvabile.
Credo sia già fondamentale riuscire a non far perdere la fede, a tutti quei fedeli che dal 15 agosto in poi, non troveranno più la loro cattedrale cattolica, perchè trasformata in tempio pagano. Dove non si pregano più i santi e si adora Dio, ma si pregano le star e si adorano le loro opere, la moda il successo: idoli. Paganesimo allo stato puro.
E pensare che solo poche settimane fa il Cardinal Mauro Piacenza, ricordava in omelia che "la riforma della Chiesa parte dall'altare"! Sante parole. Il problema è che anche la protestantizzazione del Corpo mistico del Signore è partita e continua proprio dall'altare.
RispondiEliminaIo non capisco proprio come un uomo con un minimo di ragione (non parlo nemmeno di fede) possa accettare, sopportare, se non addirittura supportare certi scempi.
RispondiEliminaQui c'è la volontà palese di distruggere la fede cattolica. Non vedo altri motivi.
Mi spiace ma non ci credo che queste amenità siano per il bene dei fedeli. Non posso crederlo. La ragione me lo impedisce.
Sarebbero gradite spiegazioni, che puntualmente non arrivano.
E, forse, sarebbero ancor più gradite (e opportune) alcune rimozioni. Che altrettanto puntualmente non arrivano con le conseguenze atroci che abbiamo tutti sotto gli occhi.
Solo che c'è chi le riconosce tali, chi no. Questi ultimi non posso che definirli apostati, eretici e anche ciechi.
Umanamente parlando non riesco a sperare in una salvezza della Chiesa cattolica. Di questi passi si sta procedendo spediti verso il tracollo. Confidiamo (non possiamo fare altrimenti) nell'intervento di Dio, l'unico capace di ricavare del bene dal male.
Spero che questo bene sia inversamente proporzionale al male che molti consacrati stanno perpetrando. Se così fosse, ci attenderebbe un futuro di luce.
Indubbiamente sarà così, è la promessa del Signore nostro Gesù Cristo! Non praevalebunt adversus eam, ricordiamolo sempre. Certo, da parte nostra, occorre che combattiamo la buona battaglia per conservare la fede anche a fronte delle più difficili sfide. Sempre il Card. Piacenza ci illumina in quest'ora difficile e ci guida nella comprensione piena di tali accadimenti:
RispondiElimina"Il tradimento si consuma per un drammatico errore di valutazione, nel quale si manifesta la totale incomprensione, da parte del traditore, dell’identità e della verità del Signore: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». Questa domanda, è ripetuta ancora oggi in ogni tradimento del Signore, in ogni gesto degli uomini, che scambiano Dio con ciò che non è Dio; in ogni profanazione, mancanza di rispetto e banalizzazione della Santissima Eucaristia! «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?».
Ogni volta che l’Eucaristia non è tenuta nella giusta considerazione, che ad Essa non è dato il giusto posto nella Chiesa, cioè quello principale, ogni volta che l’adorazione dovuta all’Eucaristia non è compresa, o ad essa sono introdotti ed educati i fedeli, rischiamo di vedere pronunciate, ancora una volta le parole del traditore: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?»".
Per il testo completo: http://www.clerus.org/clerus/dati/2011-05/07-13/Omelia_20042011.html
Così accade in queste ore a Reggio Emilia, come la notte del Giovedì Santo...
non possiamo che offrire il nostro dolore e la nostra preghiera per questo e per purtroppo altri scempi che ormai anziché l'eccezione stanno diventando la regola.
RispondiEliminaSignore, salvaci! Ci sembra che la nostra barca stia davvero affondando. Ma confidiamo nella tua Presenza che non ci abbandona e ci sostiene, nelle consapevolezza che la Chiesa storica è comunque 'ordinata' alla santificazione perfino malgrado i tradimenti e le apostasie, perché la Chiesa è anche metafisica, col suo soprannaturale mistero, dalla quale tutti attingiamo e nella quale viene custodito ogni nostro anelito di bene e di giustizia.
Non sono di Reggio ma della non lontana Bologna, e purtroppo conosco la storia della cattedrale e del "prima" e "dopo"; sono quello che ha scattato la foto dell'altare (altare?), che postai a suo tempo su cattoliciromani.com ; tra pochi giorni se non altro vedremo l'altare definitivo...
RispondiEliminaUn'altra cosa importante e curiosa di questo "adeguamento" (a cosa?) è la scomposizione degli spazi liturgici: come ambone si usa il pulpito, e la cattedra episcopale si trova nella navata (nella NAVATA!)
Ne approfitto per segnalarvi un altro paio di link su cose che arrivano da Reggio Emilia:
http://www.youtube.com/watch?v=Bwifs1nR86o
http://js-kit.com/blob/SvjSCZ_EgyFqtNdv_oiJ0l.jpg
Non aggiungo ulteriori commenti.
Temo che il problema maggiore sia che nessuno intervenga a bloccare il dilagare di queste eresie.
RispondiEliminaGià è assurdo che ognuno nella Chiesa di Cristo faccia come gli pare e piace, ma ancor più grave è che gli venga permesso di farlo.
Spero (ma so di essere un illuso) che qualcuno se ne renda conto di questa degenerante e imbarazzante situazione.
Se mai nessuno interviene con durezza e fermezza è "normale" che poi chiunque si senta autorizzato a fare quel che gli passa per la testa, anche se di cattolico non ha nulla.
Pare però che la cattedrale reggiana verrà aperta solo il 15 agosto poi subito chiusa:
RispondiEliminahttp://www.diocesi.re.it/reggioemilia/allegati/24230/Riapertura%20Cattedrale%2015%20agosto.pdf
Ma com'è possibile indire un giubileo in cui, per ottenere l'indulgenza plenaria è necessario visitare fisicamente la cattedrale, e poi chiuderla per lavori così a lungo... misteri della fede!?
Forse semplicemente perchè chi ha la responsabilità pastorale di quei fedeli (ed è lo stesso che ha permesso e favorito gli scempi di cui parliamo) non crede nella comunione dei santi, nelle indulgenze, nel peccato, ecc. Non crede alle verità della fede cattolica. E solo un non cattolico può permettere certe cose.
RispondiEliminaEd è lo stesso che favorisce questo:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=epcxrjPud1Q
e questo:
http://www.youtube.com/watch?v=Bwifs1nR86o&feature=related
poi, ciliegina sulla torta, leggete a pagina 4 de 'il Giornale di Reggio' di oggi giovedì 11 agosto:
http://archivio.ilgiornaledireggio.it/edicola/
ma questa è una diocesi? altro che nuova evangelizzazione! Nella diocesi di Reggio Emilia, dopo aver eliminato il Pastore dalla chiesa madre, ora stanno decimando il gregge! Chi può li aiuti.
Nel primo video c'è un commento illuminante, e allo stesso tempo inconsapevole, del commentatore che dice, testuale: "La celebrazione, davvero molto partecipata e resa suggestiva dalle coreografie". Ecco ciò che rende bella e partecipata una Messa: le coreografie. Devo riconoscere però che Jovanotti sa far meglio, quindi forse tanto vale assegnare a lui la conduzione delle coreografie della Messa. Di Cristo, della preghiera, ovviamente, non ce n'è traccia.
RispondiEliminaA questo punto credo convenga rimpiangere i comunisti. Almeno loro in Dio ci credevano (pur non dicendolo).
Parola agli autori! Ecco c'e pure un sedicente istituto diocesano di musica e liturgia che studia e fa studiare queste cose:http://www.idml.altervista.org/liturgia-e-danza
RispondiEliminaFiguriamoci il resto! Avranno mai letto "Introduzione allo Spirito della Liturgia"? Già forse non è nemmeno nei programmi di studio di cotanto istituto diocesano.
Nuove, ma a questo punto neanche tanto, dalla tristemente nota Diocesi di Reggio Emilia:
RispondiEliminahttp://blog.messainlatino.it/2011/08/dai-paramenti-rosacei-alla-maglia-rosa.html#comments
Seminaristi entrano in "cattedrale" durante il "pontificale" per le ordinazioni sacerdotali, in sella ad una bicicletta. Domanda: trattasi di semplice ABUSO o come penso io di PROFANAZIONE?
Certo che in un duomo ridotto in quello stato dal vescovo Caprioli e dai suoi collaboratori/conniventi, vien proprio naturale far di tutto di più!
Come riporta il sito Vatican Insider, http://t.co/AmrgmXG, nell'arredamento delle chiese e nella scelta delle forme e dei materiali per le suppellettili sacre si possono fare scelte "secondo la mentalità del nostro tempo".
RispondiEliminaEcco la fonte di tante disgrazie.
Non si arredano più le chiese per rendoro culto a Dio, ma per rendere culto all'uomo.
Volevo chiedere all'amico "anonimo" se ha delle novità in merito al Duomo di Reggio Emilia che dovrebbe essere stato aperto (anche se subito richiuso) nella recente trascorsa solennità dell'Assunzione di Maria.
RispondiEliminaEccoci qua: http://archivio.ilgiornaledireggio.it/edicola/
RispondiEliminalettera del vescovo Caprioli in prima pagina sul 'Il Giornale di Reggio' di oggi 17/08/11. E' possibile scaricare il giornale in formato pdf.
Attendiamo commenti.
Sottolineo solo una frase: "Del resto cambiamenti che toccano abitudini ereditate nel tempo, al di là delle pur necessarie sperimentazioni, chiedono buone abitudini analogamente prolungate nel tempo".
Alla faccia dell'ermeneutica della continuità. Noi cambiamo perché ci piace cambiare e voi vi dovete adeguare! Protestate? Noi andiamo per la nostra strada. Prima abbiamo deciso noi con i nostri esperti, ora vi spieghiamo cosa abbiamo fatto (voi non lo potete capire siete ignoranti). Questo è lo spirito di comunione, dialogo, ascolto e carità pastorale.
Ma leggetevi anche quest'articolo a pagina 6 su 'Il Giornale di Reggio' del 15/08/11. (Si può leggere l'intero giornale basta selezionare la data)
http://4minuti.it/TnewsreggioMedicola.htm
Tratta della chiesa del Cristo, tolta ai cattolici, prete compreso, e lasciata all'uso degli ortodossi. Interessanti i commenti dei fedeli che ben esprimono i metodi con cui i credenti reggiani sono trattati e considerati dai loro vescovi.
Innanzitutto grazie del tempestivo intervento!
RispondiEliminaPoi, sarebbe da far notare a Sua Eccellenza Adriano Caprioli, Vescovo di Reggio e Guastalla che la tanto invocata comunione all'interno della Chiesa, il suddetto presule la deve esercitare con il Papa, Vicario di Cristo. Il vescovo non è un capo che può fare ciò che vuole. Non lo è il Papa che non può inventarsi nulla, ma solo custodire, figuriamoci un vescovo.
Loro, vescovo ed "esperti", si prenderanno "tutto il tempo necessario" per decidere come rovinare il duomo; non importa che i fedeli rimarranno senza la loro chiesa più importante. Prima la gloria degli uomini, poi la gloria di Dio.
E poi sì, come hai fatto notare tu Anonimo, loro, i "guru" della liturgia, fanno ciò che vogliono (in barba al Magistero pontificio), poi saranno i fedeli a dover essere istruiti in merito. Anche perchè certi scempi meritano spiegazione, i santi segni cattolici no, comunicano la bellezza da soli.
Circa lo spostamento delle sacre suppellettili e delle immagini dei Santi, ecco come ha risposto sul giornale locale 'il Carlino' Mons. Tiziano Ghirelli (direttore dell'Ufficio per i beni culturali) a chi chiedeva conto della loro nuova sistemazione: "non siamo tenuti a dire dove sono collocati".
RispondiEliminaGrazie! "Roba" vostra anche la devozione del popolo e il sensus fidei dei credenti? In perfetta concordanza con quanto scritto nella lettera ai rettori dei Santuari dalla Congregazione per il Clero, in occasione dell'Assunzione della Vergine Santissima: "Le molteplici e variegate forme di devozione, derivanti sovente da altrettante sensibilità e tradizioni culturali, testimoniano l'intensità fervente di una vita spirituale alimentata da una costante preghiera e dall'intimo desiderio di aderire sempre più strettamente a Cristo. La Chiesa, consapevole della significativa incidenza di tali manifestazioni religiose nella vita spirituale dei fedeli, ha sempre riconosciuto il valore di esse e ne ha rispettato le genuine espressioni. Anzi, anche mediante gli insegnamenti dei Romani Pontefici e dei Concili, le ha raccomandate e favorite".
Stiamo davvero delirando! Avete provato a scrivere o contattare qualcuno presso la Santa Sede? A questo punto mi sembra l'unica che possa intervenire.
RispondiEliminaNon si può lasciare una diocesi in mano a certa gente, ai loro abusi, alle loro eresie, alle loro profanazioni e alla loro arroganza.
Che qualcuno intervenga!
Pare proprio che la battaglia per la cattedrale di Reggio Emilia non cessi. Anche i blog hanno la loro importanza. Oggi (18/08/11) in un articolo a pg.6 de 'Il Giornale di Reggio', siamo pure citati! Complimenti Daniele per il servizio che rendi alla Chiesa, il Signore te ne renda merito.
RispondiEliminahttp://archivio.ilgiornaledireggio.it/edicola/
L'argomento 'Cattedrale di Reggio Emilia', di grande interesse, merita assoluta attenzione e di essere portato all'attenzione di più persone possibili (anche in Vaticano). Non è solo una questione inerente a modi di sentire, gusti estetici, abitudini. No qui è in gioco, e già questo termine dovrebbe far tremare, la Fede stessa. La Fede nella sua integrità, nel suo centro vitale: la celebrazione della Santissima Eucaristia! Una celebrazione che sia pienamente conforme ad una legge basilare e molto chiara:"lex orandi - lex credendi". L'espressione abbreviata, tratta dal documento Indiculus de gratia Dei, si può capire ancor meglio in un secondo passo dello stesso documento: "Consideriamo anche i sacramenti delle preghiere che fanno i vescovi, le quali, tramandate dagli apostoli, in tutto il mondo e in ogni Chiesa cattolica si recitano in pari modo, affinché il modo obbligatorio di pregare determini il modo obbligatorio di credere".
Chiaro no!? Uniformità di preghiera, fondata sull'unica vera Fede che a sua volta viene annunciata in modo uguale al mondo intero dalla liturgia cattolica. Certo occorre avere dei riferimenti. Bene, nostro Signore ha chiamato Pietro e i suoi successori per compiere questo servizio, gli apostoli e i loro successori per seguire Pietro e con lui e sotto di lui, farsi loro stessi messaggeri della buona novella. Ecco il punto. Pietro traccia la via ma molti preferiscono tradirlo facendo come pare a loro. E' il caso di Reggio Emilia? Giudicate voi! A me basta guardare le immagini, delle celebrazioni reggiane e confrontarle con quelle di Benedetto XVI.
Grazie Anonimo per il fondamentale contributo su questo argomento, senza il quale non avrei potuto fare le considerazioni che ho fatto.
RispondiEliminaAspettiamo gli ulteriori sviluppi ed eventualmente l'insediamento del nuovo Vescovo. In base alle sue disposizioni, chiederemo l'intervento della Santa Sede a tutela dei fedeli di Reggio Emilia.
Per aggiornamenti vedi qui:
RispondiEliminahttp://www.24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=Vescovo&idSezione=28065
e qui:
http://www.24emilia.com//Sezione.jsp?titolo=Duomo+modernista%2C+il+vescovo+Caprioli+si+ferma&idSezione=28077
Quindi tutto è già stato collocato! Esclusa la "croce" nautico/botanica (orrenda) e la cattedra che ha lasciato insoddisfatti l'artista e i committenti.
Certo che è alquanto disgustoso leggere certi resoconti. Ed è alquanto irritante vedere come vengono trattati i cosiddetti "tradizionalisti": con disprezzo.
RispondiEliminaLa tutela della fede non è a opera dei tradizionalisti o dei progressisti, ma dei cattolici. Che non si dividono in destra e sinistra, conservatori o innovatori. Sono cattolici e basta. Così come le "opere d'arte" del Duomo non sono cattoliche. Tutto qui.
Nagasawa sarà anche un grande scultore, ma non ce ne importa niente; quello che ha creato non va bene (e fa male) all'interno di un luogo di culto cattolico. Mettetele in un museo. La Chiesa di Dio è viva e necessita di cose vive, non morte e la vivicità delle cose non si misura se sono nate oggi e quelle nate ieri sono vecchie e brutte.
Chi ha scritto quell'articolo ha palesato per l'ennesima volta che della fede non importa niente a nessuno e tutta questa bagarre sembra essere solo una questione di vincitori e vinti. Della fede non importa a nessuno. Se qualcuno ne fosse interessato le risposte verrebbero da sole.
Proprio cosi. Si raccoglie ciò che si è seminato. Dopo anni di sfacelo, facciamo come dico io, come piace a noi, come pare a 'qualcuno', questi sono i risultati. I fedeli sono anestetizzati, vige un relativismo esasperato su ogni argomento e l'obbedienza è dovuta solo a chi, nello stretto immediato, può esercitare qualche ritorsione al nostro quieto vivere. I commenti agli articoli segnalati ne danno un'inconfutabile prova. Del fatto poi che i cattolici siano accusati in questo ignobile modo (tradizionalisti = rompiscatole arretrati e bigotti), bene anche questo è frutto di quella mentalità di rottura e discontinuità imposta a partire dal post-concilio da certi personaggi a partire dai seminari, dai consigli pastorali, nelle omelie ecc. Concludo allo stesso suo modo: "della fede non importa a nessuno. Se qualcuno ne fosse interessato le risposte verrebbero da sole".
RispondiEliminaParadossale questa frase riportata in uno dei due articoli (http://www.24emilia.com//Sezione.jsp?titolo=Duomo+modernista%2C+il+vescovo+Caprioli+si+ferma&idSezione=28077) di questo don Emilio Landini: "L’adeguamento liturgico della Cattedrale alle indicazioni del Concilio Vaticano II procede senza sconvolgenti rivoluzioni e porta a compimento quella grossa operazione storica che ci ha restituito il duomo in tutta la sua bellezza". Questo don Landini contraddice così il suo vescovo quando parla di: "cambiamenti che toccano abitudini ereditate nel tempo" quindi i cambiamenti ci sono stati! E poi don Emilio Landini, se non vi sono stati "sconvolgimenti" avete cambiato cosa? E perché? Mi pare che si voglia dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte. Eliminare da un luogo così carico di fede e storia determinati elementi è, anche storicamente parlando, uno sfregio, un NON "restituire il duomo in tutta la sua bellezza"! Ma andiamo avanti reverendo; mi può citare il passo in cui i testi del Concilio Vaticano II, chiedono di operare in modo simile? Io non ho mai trovato nei documenti conciliari nulla di tutto ciò! Forse ho letto male oppure avrò saltato qualche pagina.
RispondiEliminaAltra cosa: il vescovo parla di "valutare, puntando ad un consenso positivo largo e motivato, prendendoci tutto il tempo che sarà
necessario. Occorrerà accompagnare questo passaggio con strumenti formativi che introducano i fedeli alla piena comprensione
dei significati liturgici e artistici delle opere stesse, e per far sì che la loro evidenza
sia sempre meglio recepita e apprezzata". A quando tutto ciò? Lei don Landini che è responsabile dei media (non c'era un laico!? evidentemente nella vostra diocesi avete ancora tanti sacerdoti) parla già di "presentazione globale in occasione della consacrazione del nuovo altare, prevista per il 20 novembre prossimo" quindi tutto fatto, come da copione! Circa il pensiero del santo popolo di Dio tante parole... il vescovo parla di scelte democraticamente condivise ma poi? Nulla di fatto.
Non si capisce perché queste opere debbano essere spiegate come afferma il vescovo. Ma sapete che la Chiesa (e senza responsabili dei media) da sempre ha utilizzato il linguaggio delle immagini? Conoscete la 'biblia pauperum'? Perché si devono spiegare immagini che nella loro 'nobile semplicità' dovrebbero essere immediatamente capite da tutti? Forse perché queste opere sono brutte e non hanno nulla a che fare con la 'Bellezza, splendore del Vero'?
Segnalo la bellissima 'lettera aperta' di Francesco Colafemmina sul suo blog Fides et Forma:
RispondiEliminahttp://fidesetforma.blogspot.com/2011/08/lettera-aperta-monsignor-adriano.html#/architettura-sacra-tradizionale-/
Fornisce nuovi e ricchi spunti di riflessione.
Segnalo su quest'argomento che
RispondiEliminaVenerdì 11 NOVEMBRE 2011 ore 21.00 presso la SALA DEL CAPITANO - HOTEL POSTA
Piazza Del Monte, 3 - REGGIO EMILIA
avrà luogo la presentazione del libro
ASSASSINIO DELLA CATTEDRALE
Fede & Cultura Edizioni, Verona, novembre 2011
di Stefano Maccarini Foscolo con prefazione di mons. Nicola Bux.
La serata vedrà la partecipazione di:
Andrea Zambrano (caposervizio del Giornale di Reggio e collaboratore del giornale on line "labussolaquotidiana.it")
Giovanni Zenone (direttore editoriale di "Fede & Cultura").
Nota breve
Lo scempio di una cattedrale in nome di un nuovo protestantesimo dilagante nella Chiesa di oggi. I dati, le osservazioni e i fatti commentati da vicino da un fedele indignato.
Recensione
Mentre Papa Benedetto XVI ribadisce che “ciò che per generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e non può essere improvvisamente del tutto proibito o addirittura giudicato dannoso”, un nuovo “protestantesimo” ha cominciato a serpeggiare subdolamente nella Chiesa: è l’“eresia dell’informe” come è stata definita dal noto scrittore tedesco Martin Mosebach. Dietro l’alibi di un inedito pauperismo – abolizione di altari ed arredi consacrati dalla tradizione, eliminazione dei banchi, disposizione “dinamica” dell’assemblea attorno alla cattedra vescovile – si cela una deprimente decadenza del fattore estetico ed artistico, ma non solo. È in atto un allarmante processo di “desacralizzazione”, di perdita del senso del “divino” per cui il “contenitore – chiesa” assume i connotati di uno spazio asettico, spersonalizzato, piegato ad un uso polivalente e modernamente “differenziato”. Lo “scandalo” suscitato dall’oltremodo discusso “adeguamento liturgico” della cattedrale di Reggio Emilia, presentato, addirittura, come antitesi al Concilio Tridentino e alla “Chiesa Controriformata”, incarna emblematicamente lo spirito di questa nuova “eresia”, che getta una luce inquietante sull’ipotesi sempre più plausibile di trovarsi in presenza di un’altra Chiesa… invano.
Per informazioni si consulti il sito: http://www.soscattedrale.re.it
Avrei voluto partecipare alla presentazione, ma temo, per motivi logistici, di non poter essere presente.
RispondiEliminaSeguo e continuo a seguire con interesse e apprensione la vicenda.
Se tu, caro anonimo, andrai, ti sarei grato se potessi farmi avere una qualche relazione.
Sarei ben contento di riprendere l'argomento.
ma com siete messi??
RispondiEliminaMe lo dica lei come stiamo messi.
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