mercoledì 13 luglio 2011

Vi racconto una storia. La Chiesa cattolica ha, nel corso della sua storia, annunciato una dottrina, da Essa non inventata ma ricevuta dal Suo Divin Fondatore, Gesù Cristo. Per quanto spesso e volentieri è stata disattesa e tradita dai suoi figli, papi compresi, nessuno si è mai sognato di stravolgerla, di modificarla. Al massimo quello che si è fatto è stato approfondirla. Sempre, sia chiaro, con l’assistenza dello Spirito Santo, come promesso da Gesù Cristo stesso in persona. Poi un giorno, qualche decennio fa, è accaduto che si sia incominciato ad insegnare altre cose, apparentemente diverse da quelle che fino al giorno prima si erano professate. Dico ‘apparentemente’ perché se fosse vero che la dottrina è cambiata, la nostra fede sarebbe vana (cfr. 1Cor 15,14). La dottrina non può cambiare perché non può cambiare ciò che è fuori dal tempo, ciò che è prima del tempo, cioè Dio stesso. Ammettere il mutamento della dottrina significa ammettere che Dio per un determinato intervallo di tempo si è sbagliato e solo da un altro determinato momento di tempo in poi ha iniziato ad annunciare il vero. O viceversa. Che da sempre ha annunciato il vero e solo da un momento in poi ha iniziato a correggersi. Quindi ammettere che Dio può sbagliare. Entrambe le ipotesi sono logicamente infondate. Pena la pazzia, la follia, la disperazione e la dannazione. Ebbene, apparentemente, si è incominciati a insegnare e praticare altro. Per cui coloro che per anni sono stati educati in un modo e che hanno continuato a comportarsi in quel determinato modo, sono diventato di punto in bianco strambi, idioti, finti, perbenisti, eretici e non so cos’altro. Ed hanno iniziato ad attirare il disprezzo di quei fratelli nella fede (ammesso che la fede sia la stessa) cresciuti con le apparenti novità dotrinali. Questa, brevemente, una fotografia della situazione ecclesiale moderna.

Nessun commento:

Posta un commento