Lezione di Storia delle religioni. Università di Roma. Facoltà di Lettere e Filosofia. Il professore spiega che, parlando del concetto di sacro ne esistono due concezioni. Una cosiddetta trascendente, l’altra immanente. La prima, quella dei credenti, concepisce il sacro come qualcosa (detto in maniera molto grossolana) rivelato da Dio, relativo a Lui e ad Esso riferibile. La concezione, invece, cosiddetta immanente vuole il sacro come qualcosa (sempre detto in maniera molto grossolana) prodotto dagli uomini, costruito dalla collettività. E questa è la posizione del professore (non la mia). Il professore si esprime, spesso, anche in maniera sdegnata (giustamente) su quello che è stato l’Olocausto per il popolo ebraico. Queste due cose (la lezione sul sacro e la digressione sull’Olocausto) sembrano essere slegate l’una dall’altra e indipendenti. Invece no. Mi domando (e lo domanderò poi anche al professore): in una visione di sacro immanente, chi è che stabilisce che cosa è sacro? Se non è Dio a rivelarlo, chi (o che cosa) lo determina? Il prof in questione risponderebbe “la collettività”. Ma allora rifletto e dico. Primo: può essere sacro qualcosa che per altri non lo è? Secondo: può essere sacro ciò che la generazione successiva (o due, tre, successive) non riconosce più come tale? Terzo: se il sacro è un prodotto culturale, stabilito dalla collettività e dalla storia, è legittimo considerare sacra qualsiasi cosa; anche la razza. E qui torniamo a noi. Per i nazisti il concetto di razza (la loro) era sacra. Ed in base a questa sacralità della razza hanno sterminato chi sacro non era (non solo gli ebrei). Allora concludo la mia riflessione dicendo: visto e considerato anche il fatto che lo scempio nazionalsocialista (e anche quello comunista) si è realizzato in un’epoca in cui la concezione di trascendenza veniva messa in discussione e accantonata, non è più ragionevole (cattolici adulti fate lo sforzo di resistere, manca poco alla fine della riflessione) una visione trascendente del sacro? Del mondo? L’esistenza di Dio, del Dio di Gesù Cristo, all’uomo conviene.
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