Sottoscrivo e riporto l’appello di Francesco Agnoli su Il Foglio del 13/03/2011. “Durante il recente congresso dei Centri di Aiuto alla Vita, il neo cardinale Elio Sgreccia ha lanciato al popolo della vita un appello a riprendere una battaglia importante: quella per una dignitosa sepoltura dei feti umani, condannati sovente, dopo essere stati dilaniati dall’aborto procurato, a finire nelle immondizie, tra i ‘rifiuti speciali ospedalieri’.” Due secondo me gli effetti positivi di questa iniziativa: primo si rispetta il Catechismo della Chiesa Cattolica e non si fa peccato. Infatti l’articolo 2300 del Catechismo così recita: “I corpi dei defunti devono essere trattati con rispetto e carità nella fede e nella speranza della risurrezione. La sepoltura dei morti è un’opera di misericordia corporale; rende onore ai figli di Dio, templi dello Spirito Santo”. Secondo effetto positivo: vedere i cimiteri pieni di lapidi senza foto, di vittime dell’aborto, forse ci porterà a pensare, e soprattutto a capire, che anche quelle sono persone. E così, speriamo, la smetteremo con questo olocausto.
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