Un episodio di cui sono venuto a conoscenza ad un incontro culturale dal tema La donna e il drago (tenuto dall’associazione Archè): Helena Blavatsky, una filosofa ucraina conosciuta per essere la fondatrice della Società Teosofica (precursore della moderna New Age) combatté, a suo dire, al fianco di Giuseppe Garibaldi nella nota battaglia di Mentana. Riporto da Wikipedia (fonte non certo delle migliori, ma comunque di facile accesso) quello che è stato, brevemente, lo scontro di Mentana: “La battaglia di Mentana fu uno scontro a fuoco avvenuto presso la cittadina di Mentana, nel Lazio, combattuta il 3 novembre 1867, quando le truppe franco-pontificie si scontrarono con i volontari di Giuseppe Garibaldi, che era diretto a Tivoli per sciogliere la Legione essendo fallita la presa di Roma per la mancata insurrezione dei romani.” Cosa ci insegna questo breve aneddoto, questo breve excursus storico? Almeno un paio di cose: la prima è che i romani (gli abitanti di Roma) hanno sempre amato il Papa. È stato l’unico che si è adoperato, nelle varie vicissitudini storiche, al bene della popolazione romana ed è stato l’unico che non ha abbandonato Roma e i romani. Gli è rimasto vicino. E i romani, infatti, non si sono schierati contro di lui. Quando Garibaldi volle prendere Roma (proprio contro il Papa), i romani gli remano contro, tradendo tutte le previsioni del nizzardo che voleva liberare i romani dalla schiavitù pontificia. Questo dovrebbero ricordarlo oggi anche molti fieri sostenitori del Risorgimento che si gonfiano il petto quando si parla di unità d’Italia. Unità che è sì stato un bene, ma che fu perpetrata contro il Papa e contro il cattolicesimo. Questo, almeno i cattolici dovrebbero saperlo. E andrebbe almeno ricordato in quest’anno di festeggiamenti. È vero, come scrive Vittorio Messori, che Dio sa scrivere dritto su righe storte, ma va ricordato che le righe erano storte! Le intenzioni dei garibaldini erano di eliminare il Papato e, di conseguenza, il cattolicesimo. Cattolicesimo che era (e forse è ancora tutt’ora) l’unico collante, l’unico elemento possibile di unificazione dell’Italia.
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