venerdì 7 gennaio 2011

Poi dici perché compri e leggi certi giornali. Non che lo faccia di controvoglia o come se fosse una colpa, ma tale è la reazione di coloro ai quali rivelo che leggo quotidianamente il quotidiano Il Foglio. Lo trovo unico nel suo genere, fuori da tanti schemi politici e, soprattutto, ospita le firme di Langone, Agnoli, Rodari e, in questi mesi, sta curando delle pagine su Gilbert K. Chesterton. Tutto questo mi sembra più che sufficiente per acquistare Il Foglio. Poi, però, scopri come sia l’unico (e sottolineo l’unico) quotidiano italiano nazionale (e forse anche l’unico mezzo di comunicazione nazionale) a riportare la seguente notizia. La riporto pari pari com’è apparsa sul giornale del 5 gennaio scorso a firma, appunto, di Paolo Rodari: “più della metà delle denuncie di abusi sessuali commessi da preti negli Stati Uniti sarebbe completamente falsa. Male hanno fatto i media a darne notizia. Male, soprattutto, hanno fatto le diocesi americane a sborsare milioni di dollari a mo’ di risarcimento. E male, infine, ha fatto il Vaticano a non intervenire chiedendo alle stesse diocesi, prima di pagare, indagini approfondite per appurare fino in fondo i fatti.” Questa notizia riprende le inchieste di un avvocato statunitense: Donald H. Steier. Per chi fosse interessato a leggere l’articolo per intero può recarsi qui (il sito de Il Foglio) o qui (il blog di Paolo Rodari). Quello che vale la pena notare è come la stampa italiana (ma anche internazionale) abbia ignorato questa notizia. Questo atteggiamento stona ancora di più se ricordiamo come i media mondiali hanno cavalcato l’onda delle notizie che circolavano lo scorso anno sui presunti casi di pedofilia all’interno del clero. Ora più che mai il termine presunti è d’obbligo. E ora più che mai ci si deve rendere conto dello stato dell’informazione. In Italia e nel mondo. Sempre oggi più che mai si devono aprire gli occhi su quella che è la situazione della Chiesa Cattolica e del Papa agli occhi del mondo: un fastidio. Da eliminare o screditare a tutti i costi. Questa è stata la campagna mediatica che lo scorso anno è stata montata nei confronti della Chiesa Cattolica, del Vaticano e del Papa, cercando in tutti i modi, in maniera più che ridicola, anche di far risultare quest’ultimo come diretto responsabile di presunti reati di più di trent’anni fa. Purtroppo nessuno pagherà, nella giustizia umana, le responsabilità di tante falsità scritte sui giornali. Nessun giornalista perderà il suo posto per gli articoli grondanti infamie e menzogne nei confronti dei preti e del Papa. Nessuno. Ma almeno qualcuno, speriamo, potrà aprire gli occhi. E la prossima volta (perché una prossima volta, inevitabilmente, ci sarà) capire da che parte sta la verità.

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