Sopporto
sempre meno tutte le campagne mediatiche, politiche e sociali in difesa
degli animali. Non tanto per la difesa in sé, che può essere condivisibile per
alcuni limitati aspetti, quanto per l’ipocrisia di fondo imperante in questo
tempo: ci scandalizziamo e ci battiamo per i diritti dovuti agli animali, ma siamo silenti e sostenitori di crimini (che
chiamiamo diritti) sui diritti negati
agli esseri umani, in particolar modo ai bambini. E il fatto che se ne debba
parlare, a dover dare ragioni di cose sacrosante e evidenti, è il palese
imbarbarimento di questa nostra epoca.
Questa la sintesi dell’ideologia animalista: “È normale mangiare carne e pesce, indossare
pelle e cuoio, giacconi bordati di pelliccia, andare al circo, allo zoo,
comprare animali nei negozi. Lo fanno tutti. Ma questo, quanto costa agli
animali in termini di sofferenza, e morte?” [http://www.agireora.org/]
Si pronuncia un grande no vivisezione, ma nessuno
si scandalizza delle sperimentazioni sugli embrioni, tanto che la si considera un
diritto.
Si pronuncia un grande no all’acquisto degli
animali nei negozi. E al traffico dei bambini? L’eugenetica? La fecondazione
eterologa? L’uccisione dei bambini malati anche di malattie guaribili?
Si pronuncia un grande no alla corrida, al circo,
agli zoo e agli acquari, ma nessuno si scandalizza della pornografia in prima
serata, nelle scuole e nella pubblicità cui i bambini e gli adolescenti sono
costretti a crescere.
Ci si straccia le vesti per il traffico illecito di
cani e gatti verso l’estero, ma nessuno si scandalizza del traffico di seme
maschile (con annesso mercato della prostituzione nei Paesi dell’Est europeo e
in India) per l’affitto degli uteri che viene considerato un diritto dell’uomo
(o, meglio, della patetica caricatura cui si è trasformato).
Ci si scandalizza perché i cosmetici sono trattati
sugli animali, ma non ci scandalizza se con i bambini abortiti ci si fanno
quegli stessi cosmetici che si vorrebbe non testare sugli animali.
Si mostrano, senza remore, foto di animali maltrattati, ma non si hanno gli attributi di mostrare le foto degli aborti. E chi lo fa viene pure denunciato. Il motivo? Sarebbe evidente che si tratta di essere umane e non di cose. E tutte le ideologie farebbero molta più fatica a giustificare le loro assurdità.
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