martedì 10 giugno 2014

Sopporto sempre meno tutte le campagne mediatiche, politiche e sociali in difesa degli animali. Non tanto per la difesa in sé, che può essere condivisibile per alcuni limitati aspetti, quanto per l’ipocrisia di fondo imperante in questo tempo: ci scandalizziamo e ci battiamo per i diritti dovuti agli animali, ma siamo silenti e sostenitori di crimini (che chiamiamo diritti) sui diritti negati agli esseri umani, in particolar modo ai bambini. E il fatto che se ne debba parlare, a dover dare ragioni di cose sacrosante e evidenti, è il palese imbarbarimento di questa nostra epoca.

Questa la sintesi dell’ideologia animalista: “È normale mangiare carne e pesce, indossare pelle e cuoio, giacconi bordati di pelliccia, andare al circo, allo zoo, comprare animali nei negozi. Lo fanno tutti. Ma questo, quanto costa agli animali in termini di sofferenza, e morte?” [http://www.agireora.org/]

Si pronuncia un grande no vivisezione, ma nessuno si scandalizza delle sperimentazioni sugli embrioni, tanto che la si considera un diritto.

Si pronuncia un grande no all’acquisto degli animali nei negozi. E al traffico dei bambini? L’eugenetica? La fecondazione eterologa? L’uccisione dei bambini malati anche di malattie guaribili?

Si pronuncia un grande no alla corrida, al circo, agli zoo e agli acquari, ma nessuno si scandalizza della pornografia in prima serata, nelle scuole e nella pubblicità cui i bambini e gli adolescenti sono costretti a crescere.

Ci si straccia le vesti per il traffico illecito di cani e gatti verso l’estero, ma nessuno si scandalizza del traffico di seme maschile (con annesso mercato della prostituzione nei Paesi dell’Est europeo e in India) per l’affitto degli uteri che viene considerato un diritto dell’uomo (o, meglio, della patetica caricatura cui si è trasformato).

Ci si scandalizza perché i cosmetici sono trattati sugli animali, ma non ci scandalizza se con i bambini abortiti ci si fanno quegli stessi cosmetici che si vorrebbe non testare sugli animali.


Si mostrano, senza remore, foto di animali maltrattati, ma non si hanno gli attributi di mostrare le foto degli aborti. E chi lo fa viene pure denunciato. Il motivo? Sarebbe evidente che si tratta di essere umane e non di cose. E tutte le ideologie farebbero molta più fatica a giustificare le loro assurdità.

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