Camillo Langone sul Foglio del 1 aprile 2011: “Preghiera dell’uomo invaso (4). Che si smetta di addebitare al cristianesimo la presente infatuazione per i profughi da parte di atei e cardinali (categorie che a volte coincidono, come ricorda spesso padre Amorth). L’uomo invaso non può sopportare che Gesù sia ridotto a precedente di Vendola e Renzi, entusiasti di invasioni e pavoni dell’irrealtà. Nel Vangelo il prossimo è un singolo, non un continente (don Milani lo aveva capito meglio di Bagnasco: “Chi ama veramente Dio, ama solo poche persone”). Nel Vangelo l’amore è chiesto da Dio, non imposto da Cesare: non vi si adombra in alcun modo la vigente dittatura dell’altruismo. Nel Vangelo il buon samaritano paga il locandiere perché si prenda cura del ferito, non pretende che lo ospiti a sue spese. Nemmeno nel Vangelo esistono pasti gratis, salvo quelli allestiti da Gesù in persona. Chi non essendo Figlio di Dio si comporta come se fosse umanamente possibile moltiplicare pani e pesci è un falso profeta, oltre che un cialtrone”.
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