Se dici che gli omosessuali vanno curati e che l’omosessualità è
una malattia dalla quale si può guarire, sei un pericoloso criminale da
fermare, insultare e carcerare (almeno così sperano e se passano determinati
decreti legge è quello che accadrà in Italia).
Se gli omosessuali (e i loro
sodali) dicono che i cosiddetti omofobi vanno curati e dall’omofobia (termine
assurdo inventato per descrivere l’inesistente) si può guarire, possono farlo,
organizzare pubbliche manifestazioni, ottenere il consenso mediatico e il
plauso della politica.
È questa disparità linguistica
(oltre che pratica e mediatica) - come quella tra fascista e comunista,
progressista e conservatore – che è letteralmente frustrante e umiliante.
Umiliante per chi la usa, perché – anche se lo ignora – dimostra di non avere
argomenti validi, di credere a un’ideologia mediaticamente dominante, della
quale non sa fornire spiegazioni e per questo motivo si nasconde dietro queste accuse
che non rivelano niente se non la povertà culturale e dialettica dell’ideologia
stessa e di chi la professa. Frustrante per tutti coloro che hanno un cervello
e magari vogliono usarlo, anche a costo di sbagliare, piuttosto che uniformarlo
solo perché i sedicenti sostenitori della libertà di pensiero (di tutti tranne
di chi la pensa diversamente da loro), nonché difensori delle altrettanto
sedicenti vittime dell’omofobia, strillano più forte.
Deve essere chiaro a tutti che
costoro (chi accusa di omofobia e chi vuole renderla una legge liberticida)
hanno paura e le loro teorie criminali non hanno fondamenti logici e razionali.
Se li avessero li confronterebbero e cesserebbero di indossare la patetica
maschera delle vittime, finendo per essere peggiori di coloro che accusano. Con
la sola differenza che gli accusatori non ci sono, ma se li sono inventati per
creare un mostro ideale sul quale far sfogare le loro perversioni, le loro
idiozie, il loro nulla culturale.
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