Forma Ordinaria del Rito
Romano
Forma Straordinaria del Rito Romano
Forma Straordinaria del Rito Romano
In quel tempo, Gesù prese
con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un
alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole
e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed
Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù:
«Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per
te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube
luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva:
«Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento.
Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e
furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi
e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre
scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa
visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».
[Mt 17,1-9]
[Mt 17,1-9]
Bisogna credere che se Gesù si fosse incarnato negli anni Ottanta
del Novecento, e oggi predicasse, non direbbe e non farebbe le stesse cose che
ha detto e fatto quando, invece, si è realmente incarnato. Oggi non potrebbe
permettersi di prendere solo tre dei dodici apostoli (un quarto di loro!) per
portarli su un monte e lì rivelarsi. Sarebbe poco democratico e poco al passo
con i tempi. Credo, mi perdoni l’ardire di immaginare cosa Egli farebbe, si
trasfigurerebbe, magari sulla spiaggia di Copacabana, davanti a una folla
twittante, e in collegamento planetario su tutti i social network possibili e
accessibili da qualsiasi dispositivo. Solo così raggiungerebbe tutti! Questo
farebbe Gesù oggi dando credito ai suoi pastori. Non sarebbe concepibile che
uno dei suoi eventi (nemmeno parole, ma un fatto) più grandiosi e misteriosi
resti sconosciuto ai più. Non sarebbe concepibile la logica del “rivelarsi a
pochi perché questi pochi, ma fidati, poi lo annuncino a tutti”, meglio la
logica di mercato del “riveliamoci a tutti il più in fretta possibile”. Perché
la fede oggi non è nella Tradizione trasmessa fedelmente da fedeli nell’arco
dei secoli, ma è un tweet, un post o un flash-mob che non può contemplare il
propagarsi nel tempo. La fede è oggi qui e ora, ecco perché si ha in orrore la
Tradizione. Alcuni la rifiutano perché sono eretici, altri (le nuove
generazioni) la rifiutano perché non la capiscono. E non la capiscono perché
sono stati educati – dal mondo e dalla Chiesa complice con esso – e continuano
ad essere educati a una fede show, a una fede che risolva i problemi
dell’immediato, che procuri orgasmi, non che educhi, santifichi, levighi e
permetta l’accesso al Paradiso. Oggi non sarebbe concepibile nemmeno la
Trasfigurazione stessa. Essa infatti è un evento mistico, non contemplato
dall’azienda-chiesa. Sarebbe qualcosa di difficile, che non si può spiegare in
140 caratteri, e allora tanto vale ignorarlo. Perché la logica della fede
cattolica prevedrebbe che, laddove un mistero non si può spiegare in toto (così
come la Trasfigurazione, l’Eucarestia, ecc.) lo si adora punto e basta. Ma
anche l’adorazione non rientra nei piani di marketing, meglio appunto un
flash-mob, un battito di mano o un balletto intorno all’altare-mensa. Quando
Dio parla, Pietro, Giacomo e Giovanni, presi da timore, cadono con la faccia a
terra. Oggi quando Dio parla (nell’annuncio della Sua Parola o nel Magistero
perenne della Chiesa – qualora venga esercitato) si ride e si battono le mani.
Perché tanto la predicazione non aiuta ad elevarsi, ma prende il mistero e lo
banalizza. Lo adatta ai bisogni del momento, dell’immediato. La Trasfigurazione
diventa magari un semplice cambio di identità, magari per legittimare il cambio
di gender; l’Eucarestia diventa magari una braciolata tra amici. Cristo va
ascoltato, non adattato alle mode del momento o ai bisogni della gente. La
gente ha bisogno di Cristo e necessita che qualcuno glielo annunci, non che
qualcuno gli dica che quel bisogno non esiste.
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