sabato 4 febbraio 2012

Una delle cose che dividono e lacerano di più la Chiesa cattolica e i piccoli e medi fedeli è la natura della Messa. Le divisioni e le confusioni nascono laddove si cerca di rispondere alla domanda: “che cos’è la Messa?” I fedeli si dividono tra chi la considera una cena, un banchetto e chi la considera un sacrificio. I primi costruiscono tavolate, tavoli, banchetti per celebrare il rito della Messa; i secondi, invece, al posto di tavoli, costruiscono altari e riti annessi. Qual è la verità? Che cosa dice a tal proposito il Catechismo? Perché oggi s’intende la Messa come banchetto? È vera e cattolica questa concezione? È “divertente” notare come nell’indice analitico del Catechismo, se si cerca la parola Messa, si viene rimandati alla voce Eucarestia. E qui essa è intesa (rimandando poi ai rispettivi paragrafi) come: azione di grazie, fonte e culmine della vita ecclesiale, come memoriale, come presenza e come sacrificio. Allora: dov’è la cena? Anzi, sembra proprio si faccia esplicito riferimento alla parola sacrificio. Non contento proseguo la mia ricerca (molto semplice che si rifà al Catechismo della Chiesa cattolica, non a testi segreti - di segreto nella dottrina della Chiesa non c’è e non può esserci nulla - o di discutibile comprensione). Allora cerca la parola cena e trovo, tra gli altri, tre punti molto chiari. E sono il §1323, il §1366 e il §1358. Vediamo cosa dicono.

§1323: “Il nostro Salvatore nell'ultima Cena, la notte in cui veniva tradito, istituì il
sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, col quale perpetuare nei
secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della croce, e per affidare così alla sua
diletta Sposa, la Chiesa, il memoriale della sua Morte e Risurrezione: sacramento
di pietà, segno di unità, vincolo di carità, convito pasquale, "nel quale si riceve
Cristo, l'anima viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della gloria futura"”
[Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 47].

Gesù Cristo istituì il Sacrificio eucaristico, non istituì nessuna cena. Al massimo la cena è la forma con cui si realizza il sacrificio (ma qui andiamo oltre la presente argomentazione). Tra le altre cose in questo punto, come negli altri, si fa esplicito riferimento a quel Concilio Vaticano II che, erroneamente, viene prese a spartiacque della storia della Chiesa dopo il quale sarebbe sorta la vera chiesa (ovviamente non metto la maiuscola). La Chiesa c’era prima, durante e c’è dopo quel Concilio. Che seppur tra molte questioni aperte non ha, non avrebbe potuto, mutato la dottrina della Chiesa. Qualcuno, con la complicità di connivenze da parte cattolica, dopo quell’Assise ha fatto passare l’idea che la dottrina e la prassi della Chiesa fosse cambiata. La dottrina non è cambiata, seppur molti ancora ci credono. La prassi, purtroppo, sì. Assistiamo infatti a Sante Messe che sembrano più una rimpatriata tra amici (con chitarre, battiti di mano, baci e abbracci) che il Santo Sacrificio dell’Altare. Continuiamo su questo tema. Il secondo punto del Catechismo della Chiesa cattolica (quello approvato nel 1992 dal Beato Giovanni Paolo II) così recita:

§1366: L'Eucaristia è dunque un sacrificio perché ripresenta (rende presente) il sacrificio della croce, perché ne è il memoriale e perché ne applica il frutto:  [Cristo] Dio e Signore nostro, anche se si sarebbe immolato a Dio Padre una sola volta morendo sull'altare della croce per compiere una redenzione eterna, poiché, tuttavia, il suo sacerdozio non doveva estinguersi con la morte ( Eb 7,24; 1366 Eb 7,27 ), nell'ultima Cena, la notte in cui fu tradito ( 1Cor 11,23 ), [volle] lasciare alla Chiesa, sua amata Sposa, un sacrificio visibile (come esige l'umana natura), con cui venisse significato quello cruento che avrebbe offerto una volta per tutte sulla croce, prolungandone la memoria fino alla fine del mondo ( 1Cor 11,23 ), e applicando la sua efficacia salvifica alla remissione dei nostri peccati quotidiani 
[Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1740].

Qualche cattolico adulto magari s’irriterà e si scandalizzerà a leggere riferimenti al Concilio di Trento. Ma così è la Chiesa. Ciò che è stato vero una volta è vero sempre. Così quello che si è professato a Trento è vero e da credere ancora oggi. E il Catechismo lo ripete chiaramente. Così come altrettanto chiaramente ripete che la Messa è un sacrificio e in questo punto accenna anche alla sua efficacia (sulla quale ora non entro). Infine, l’ultimo punto preso ora in questione:

§1358: Dobbiamo dunque considerare l'Eucaristia - come azione di grazie e lode al
Padre, - come memoriale del sacrificio di Cristo e del suo Corpo, - come presenza 
di Cristo in virtù della potenza della sua Parola e del suo Spirito

Dove della parola e tantomeno della concezione di cena e banchetto non si fa minimamente intenzione. Ora, però, bisogna trarre le dovute e dolorose considerazioni. Qualcuno di tanta confusione e di tanti peccati contro la fede (esistono anche questi!) ne risponderà a Chi di dovere, non è mio compito giudicare le persone. Le eresie propugnate però, vanno condannate senza mezzi termini. E vanno presi rimedi contro questa ricreazione dottrinale (come l’ha definita Vatican Insider). Non è assolutamente possibile e accettabile che nei sussidi catechistici (ci torno sovente perché è una realtà che ho molto presente) del Sacrificio della Messa non si parli. E non mi riferisco a sussidi degli anni Settanta, ma a uno di questi sussidi (marzo 2012) distribuiti nelle parrocchie. Dove della Messa, con l’ausilio di immagini e foto (sì, foto!) agghiaccianti e palesemente devianti, si inculcano idee che non sono cattoliche. Non sono io a rilasciare, come qualcuno altrove mi ha rimproverato, a rilasciare patenti di cattolicità. Solo che, con una semplice ricerca, scopro che certe affermazioni (esplicite o implicite) non corrispondono a quelle riportate sul Catechismo della Chiesa cattolica. E se permettete, la mia fede si fonda su questo. A proposito di Catechismo e di fede, riporto in calce a queste mie parole gli articoli del Catechismo di San Pio X (ancora valido, non è che è andato in pensione!) dove, in maniera sintetica, ma chiara, espone la dottrina della Messa.

§ 4. Santo Sacrificio della Messa

346. L'Eucaristia è solo un sacramento?
L'Eucaristia non è solo un sacramento, ma é anche il sacrificio permanente del Nuovo Testamento, e come tale si chiama la santa Messa.

347. Che cos'è il sacrificio?
Il sacrificio è la pubblica offerta a Dio d'una cosa che si distrugge per professare che Egli è il Creatore e Padrone supremo, al quale tutto interamente è dovuto.

348. Che cos'è la santa Messa?
La santa Messa é il sacrificio del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo che, sotto le specie del pane e del vino, si offre dal sacerdote a Dio sull'altare, in memoria e rinnovazione del sacrificio della Croce.

349. Il sacrificio della Messa è il sacrificio stesso della Croce?
Il sacrificio della Messa é il sacrificio stesso della Croce; solo c'è differenza nel modo di compierlo.

350. Che differenza c'è tra il sacrificio della Croce e quello della Messa?
Tra il sacrificio della Croce e quello della Messa c'è questa differenza, che Gesù Cristo, sulla Croce si sacrificò dando volontariamente il proprio Sangue, e meritò ogni grazia per noi; invece sull'altare Egli, senza spargere sangue, si sacrifica e si annienta misticamente pel ministero del sacerdote, e ci applica i meriti del sacrificio della Croce.

351. Per quali. fini si offre a Dio la Messa?
La Messa si offre a Dio per rendergli il culto supremo di latria o adorazione, per ringraziarlo de' suoi benefizi, per placarlo è dargli soddisfazione dei nostri peccati, e per ottener grazie, a vantaggio dei fedeli vivi e defunti.

352. La Messa non si offre anche ai Santi?
La Messa non si offre ai Santi, ma a Dio solo, anche quando si celebri in onor dei Santi: il sacrificio spetta solo al Creatore e Padrone supremo.

353. Siamo obbligati ad ascoltare la Messa?
Siamo obbligati ad ascoltare la Messa la domenica e le altre feste comandate; giova però assistervi spesso, per partecipare al più grande atto della Religione, sommamente grato a Dio e meritorio.

354. Qual è il modo più conveniente di assistere alla Messa?
Il modo più conveniente di assistere alla Messa è di offrirla a Dio in unione col sacerdote, ripensando al sacrificio della Croce, cioè alla Passione e Morte del Signore, e comunicandosi: la comunione è unione reale alla Vittima immolata, ed è perciò la maggior partecipazione al santo Sacrificio.

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